Radiofrequenza / Elettroporazione vulvovaginale

Elettroporazione vulvovaginale

Si tratta di una metodica che permette di somministrare farmaci a livello vulvovaginale allo scopo di trattare più efficacemente che in passato (terapia ormonale sistemica, locale e trattamenti locali non ormonali) i numerosi disturbi che insorgono a seguito della carenza di estrogeni (i tipici ormoni femminili) che si determina in menopausa.
Altro campo in cui trova applicazione l'elettroporazione vaginale è quello della vulvodinia.

La secchezza vaginale è un problema molto diffuso, ne soffre 1 donna su 4.

Accanto ai laser, di cui si sente parlare già da qualche tempo, si stanno facendo strada trattamenti che sono mutuati dalla medicina estetica, ma che sarebbe un errore considerare squisitamente a fini estetici. "L'ultima novità in questo ambito è la radiofrequenza quadripolare dinamica" declinata per uso ginecologico, ovvero modulando l'azione dell'energia elettromagnetica in maniera specifica per l'area da trattare.
Qui il calore attivo prodotto stimola la produzione di collagene, migliora il microcircolo epiteliale e l'idratazione della mucosa vaginale riducendo il grado dell'atrofia vulvo-vaginale e i suoi principali sintomi quali secchezza, prurito, bruciore e dolore da rapporto.
Infine, ristabilendo il trofismo dei tessuti, migliora l'aspetto sia estetico che funzionale dell'organo.
Si tratta di un'innovazione tutta italiana, che sta avendo grande successo in tutto il mondo.
Un trattamento semplice, veloce (bastano 4 sedute, una ogni 15 giorni, della durata di 20 minuti) e confortevole, in quanto non doloroso e che non richiede downtime, ovvero si riparte subito con tutte le normali attività. Insomma, non c'è davvero ragione per non prendersi cura di sè e del proprio benessere intimo.

Sintomi e cause

terapie Radiofrequenza / Elettroporazione vulvovaginale

durata da 30 a 60 minuti

La secchezza vaginale è un problema estremamente comune che, pur caratteristico della menopausa, può presentarsi in qualsiasi età della vita femminile. Secondo l'Associazione degli Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) una donna su quattro soffre di questo disturbo.
Per contrastare l'atrofia vaginale è possibile ricorrere all'utilizzo di estrogeni locali (creme, ovuli, compresse) o a soluzioni naturali non ormonali, disponibili in forma di crema o gel ad azione idratante e lenitiva, come quelle a base di acido ialuronico. Queste ultime trovano in particolare in-dicazione nelle donne per le quali è controindicato l'uso di terapie a base di ormoni (come nel caso delle pazienti oncologiche). Di recente sono state introdotte nuove tecniche che veicolano i farmaci nel derma( Radiofrequenza con elettroporazione) .

Patologie trattate

ginecologia

Elettroporazione vulvovaginale, Secchezza vaginale, Prolasso vaginale, Sindrome del rilassamento vaginale, Atrofia vaginale, Incontinenza urinaria

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